ALLA RICERCA DI NUOVI PIANETI

Da sempre l’uomo ha ipotizzato l’esistenza di altri pianeti al di fuori di quelli del nostro sistema solare e, soprattutto, di mondi simili al nostro: il 6 ottobre del 1995 venne dato l’annuncio ufficiale che non ci si era sbagliati. In quella data infatti due ricercatori annunciavano l’esistenza di un pianeta in orbita attorno a Pegaso, a 47,9 anni luce dalla Terra.
Da quel giorno in poi il numero di pianeti scoperti nello spazio profondo è aumentato rapidamente, fino ad arrivare al numero attuale di 194.
Naturalmente le prove a nostra disposizione sono al momento ancora indirette: non essendo possibile vederli con il telescopio, gli scienziati hanno tratto le loro conclusioni dall’osservazione delle stelle vicine. Per un’osservazioni più diretta, occorrerebbero strumenti in orbita, ma i costi di questi progetti sono altissimi, per cui molti sono stati rinviati o abbandonati.
Ad esempio, la Nasa ha temporaneamente rinviato il Terrestrial Planet Finder, dotato di apparecchiature in grado di misurare dimensioni, temperature e posizione di pianeti di dimensioni terrestri in sistemi solari distanti dal nostro.
Esistono comunque alternative meno costose. Una di queste sarebbe uno scudo di materiale plastico di 50 metri di diametro, a forma di petalo per ridurre la diffrazione, da porre tra il James Webb Space Telescope (nella foto), il successore di Hubble, e l’eventuale pianeta da osservare. Questo espediente, messo a 40 mila km dal telescopio, permetterebbe di cancellare la luce della stella e lascerebbe visibile solo quella del pianeta.

Nel frattempo un gruppo di ricercatori americani ha condotto alcune simulazioni al computer su quattro sistemi solari che contengono pianeti giganti e posti a 250 anni luce da noi. Inserendo in questa simulazione un pianeta embrione, ne hanno osservato l’evoluzione successiva. Da ciò hanno concluso che potrebbe esistere un corpo celeste di dimensioni terrestri in grado, potenzialmente, di ospitare la vita. Ma per ora si tratta solo di congetture. Attendiamo ulteriori sviluppi.

15/04/2007, Davide Longoni