APERTI GLI X-FILES BRITANNICI

Sono stati recentemente resi noti, sull’esempio di molte altre nazioni che già l’avevano fatto nei mesi scorsi, i file sugli Ufo studiati dal ministero della Difesa britannico negli ultimi trent’anni.
In uno fascicolo si parla anche di un pilota dell’Alitalia, Achille Zaghetti, che racconta che il 29 aprile 1991 vide un oggetto strano qualche centinaio di metri più in alto rispetto all’aereo che pilotava. In procinto di atterrare all’aeroporto londinese di Heathrow, egli comunicò di aver visto un oggetto volante misterioso, che fu notato anche sugli schermi dei controllori di volo. Oltre a questi, l’oggetto strano fu visto anche da un ragazzino di 14 anni, che lo descrisse come un missile che volava rasoterra prima di impennarsi e di sparire fra le nuvole. Ma dopo l’analisi delle tracce radar, l’oggetto misterioso non fu classificato come missile da crociera, e fu quindi archiviato segretamente come “contatto Ufo”.
A quanto pare, nel trentennio classificato, sotto la lente d’ingrandimento degli scienziati e degli esperti militari britannici sono passati oltre settemila casi di presunti contatti con Ufo. Si parla di piloti esperti di caccia che danno l’allarme perché sono inseguiti da dischi volanti o addirittura di sbarchi di extraterrestri. In uno dei documenti messi online sul sito britannico, si parla di un uomo che è stato contatto fisicamente e psicologicamente con gli ET da quando era bambino e di aver visitato nel corso della sua vita ben due basi di Ufo in Inghilterra. Come se non bastasse ha stretto anche amicizia con un extraterrestre, il quale purtroppo venne ucciso, sempre secondo il racconto dell’uomo, da alcuni extraterrestri di un’altra razza. Ma perché è stata presa la decisione di rendere pubblico tutto questo? «Semplice, è la risposta del Ministero della Difesa britannico. Togliere il segreto significa farla finita con tutte le voci, i teoremi e le analisi errate che ci sono intorno all’argomento. Non esiste nessuno occultamento da parte nostra».
La decisione – annunciata in precedenza dal Ministero al ricercatore David Clarke, dell’università di Sheffield e pubblicata anche sul “Guardian” – è conseguenza della campagna che da dieci anni Clarke stesso conduce insieme ad altri colleghi per convincere il governo del suo paese a rendere pubblici tutti i dossier sugli Ufo. Secondo Clarke, “la decisione di rendere pubblici i dossier integrali è un successo e una pietra miliare sia per l’ufologia britannica che per la campagna sulla libertà di informazione in Inghilterra”.
In Gran Bretagna l’interesse per il fenomeno era stato peraltro riacceso da un clamoroso avvistamento verificatosi nel cielo dell’isola di Guernsey, sulla Manica, dove il 23 aprile scorso, in pieno giorno, due piloti di aerei di linea hanno visto, l’uno all’insaputa dell’altro, due enormi oggetti allungati di colore chiaro librarsi a diversi chilometri dai loro velivoli. Il materiale destinato a essere rilasciato contiene anche numerosi episodi con protagonisti piloti della RAF, della Royal Navy ed equipaggi di aerei civili.
Tra le rivelazioni pubbliche più recenti di materiale archiviato e segreto, ricordiamo sicuramente quelle dell’agenzia spaziale francese, che a seguito della sua comunicazione di aver reso pubblici su internet alcuni dossier di avvistamenti, ha visto il suo sito web oscurato per alcuni giorni, a causa delle eccessive ed inaspettate richieste simultanee degli utenti.
Recentissime le affermazioni del ministro della difesa giapponese e del capo di gabinetto Machimura sull’esistenza dei “dischi volanti”.
Ancora prima è stata la volta dell’Irlanda, dell’aeronautica belga nel 1990 e di quella messicana nel 2004 con il famoso caso degli Ufo filmati a infrarossi e degli Stati Uniti, che hanno reso disponibile una grande quantità di materiale.
Nel caso degli USA, così come sta avvenendo per l’Inghilterra, i documenti sono stati pubblicati grazie a richieste pervenute tramite FOIA (Freedoom of Information Act).
Non c’è da stupirsi infatti che le richieste di rendere pubblico tale materiale, tramite questo protocollo, siano state talmente tante da far considerare al Ministero della Difesa inglese l’opzione di prevenirle, pubblicando un “pacchetto” iniziale di avvistamenti e gestendo così in maniera più efficiente il lavoro di ufficio.
Uno dei rimpianti di Nick Pope, direttore dal 1991 al 1994 del reparto del Ministero della Difesa inglese preposto allo studio delle segnalazioni ufologiche, è stato proprio quello di dover perdere tempo a gestire le domande di rilascio pubblico di tali documenti, anziché poterle approfondire intervistando i testimoni di quelle più eclatanti e credibili. Lo stesso Nick Pope afferma che, mentre inizialmente era scettico in materia di Ufo, avere accesso a questi documenti riservati, in particolare ad alcune segnalazioni spettacolari di poliziotti e militari, gli ha fatto cambiare completamente punto di vista.
Uno di questi rapporti riguarda ad esempio un enorme oggetto triangolare che lanciava un raggio di luce verso il terreno ed emetteva un profondo ronzio, visto volare sopra ai siti della Royal Air Force britannica a Cosforde nelle West Midlands e a Shawbury nello Shropshire nel 1993.
In un altro famoso episodio, le basi RAF di Bentwaters e Woodbridge furono inviate ad investigare un presunto incidente aereo e vennero segnalate dai militare delle luci molto luminose nei boschi circostanti. I militari trovarono una sorta di “modulo di atterraggio lunare” su tre piedi, decorato con strani simboli simili a geroglifici che poi spiccò il volo e sparì. I segni che l’oggetto aveva lasciato sul terreno vennero esaminati la mattina dopo con un contatore Geiger e rivelarono livelli di radiazione ben tre volte superiori a quelli normali.
In ogni caso, finché non ci sono prove che questo “via vai” di oggetti non identificati minacci in qualche modo la sicurezza inglese, l’approccio del Ministero è semplicemente quello di ignorarli.
Per pubblicare tutto il materiale, il governo inglese ha stimato che occorreranno circa 3 anni e precisa che, di tutte le segnalazioni catalogate, un buon 5% risulta tuttora inspiegabile.
07/12/2008, Davide Longoni