COLOUR FROM THE DARK

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Il colore del male

Anno: 2008

Regia: Ivan Zuccon

Soggetto: dal racconto “The colour out of space” di Howard Phillips Lovecraft

Sceneggiatura: Ivo Gazzarrini

Direttore della fotografia: Ivan Zuccon

Montaggio: Ivan Zuccon

Musica: Marco Werba

Effetti speciali: Massimo Storari

Produzione: Studio Interzona

Origine: Italia

Durata: 1h e 32’

CAST

Debbie Rochon, Michael Segal, Marysia Kay, Gerry Shanahan, Eleanor James, Matteo Tosi, Emmett J. Scanlan, Alessandra Guerzoni

TRAMA

Siamo nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, dove in uno sperduto casolare di campagna, Pietro e Lucia, due poveri contadini vivono insieme ad Alice, la sorella di Lucia, sordomuta e affetta da una patologia psichiatrica. Pietro, un uomo robusto, soffre tuttavia per una malformazione al piede, e zoppica vistosamente, ma questo non gli impedisce di portare avanti il lavoro, Lucia invece si dedica alla casa e alla sorella. Un giorno, mentre Alice prende l’acqua dal pozzo, accade l’incredibile: il secchio resta impigliato nel pozzo e quando Pietro riesce a liberarlo sembra fuoriuscire una luce aliena dalle profondità della terra. L’abbagliante luce sarà solo il primo degli eventi straordinari e terrificanti che coinvolgeranno Pietro e il resto della sua famiglia.

NOTE

La storia è tratta dal racconto “The colour out of space” (“Il colore venuto dallo spazio”), scritto nel 1927 da H.P. Lovecraft, ma l’azione è stata trasportata dal regista dalla provincia americana a quella ferrarese.
La pellicola ha vinto il prestigioso “HP.Lovecraft Film Festival” (Portland, USA) come “Miglior Film” e si è aggiudicato la selezione ufficiale all’Oldenburg Film Festival (Germania), al Fantafestival (Italia) e al Bram Stoker Film Festival.
Il regista Ivan Zuccon, collaboratore fisso di Pupi Avati, è anche montatore di molti dei programmi TV prodotti dalla DueA Film e documentari diretti da Pupi Avati. Zuccon inizia a girare cortometraggi verso la metà degli anni ‘90. Il suo primo corto L’Amico di Nessuno è del 1995. Nel 1998 realizza il suo primo cortometraggio professionale dal titolo L’Altrove, della durata di 25 minuti. Una casa di produzione Americana, la Presciption Film, diretta dall’attrice Tiffany Shepis, vede il corto e gli chiede di portarlo alla durata di un lungometraggio. Nel 2000 vede così la luce il film The Darkness Beyond (versione lunga de L’Altrove), con il quale si presenta al Market di Cannes con la Prescription Films ottenendo un ottimo riscontro di vendite all’estero. Incoraggiato dal buon esito del suo primo film si mette al lavoro su di un seguito (Unknown Beyond) che termina nel 2001 giusto in tempo per il Mifed. Nel 2003 riesce a produrre e a dirigere La Casa Sfuggita. Questo film è ad oggi il lavoro che gli ha dato maggiori soddisfazioni. Venduto in oltre 29 Paesi nel mondo è considerato uno dei migliori adattamenti dagli scritti di H.P. Lovecraft. Nel 2005 riesce a tornare dietro la macchina da presa per girare Bad Brains, prodotto da una casa di produzione di Roma. Il film viene acquisito dalla Mikado e da Cecchi Gori Group ed è il primo film di Zuccon che viene distribuito in Italia da una major. L’esito nel mercato italiano ed estero è più che positivo, così nel 2006, grazie a un accordo con la tedesca Epix Media, si riesce a far decollare il progetto NyMpha, film dal respiro internazionale, con un cast di attori stranieri come Tiffany Shepis e Allan McKenna. Il film è distribuito negli USA dalla etichetta indipendente e prestigiosa MTI. Nel 2007 nasce una nuova partnership tra Zuccon e Roberta Marrelli, che entra nella produzione di Colour From The Dark, progetto rimasto fermo più di tre anni. Grazie a lei e alla Epix Media, si arriva a racimolare il budget necessario e a coinvolgere un cast di tutto rispetto che vanta la presenza di Debbie Rochon nel ruolo di Lucia, protagonista del film. Il suo ultimo lavoro si intitola Wrath of the crows. Quando non gira i suoi film Zuccon collabora assiduamente con Pupi Avati, montando documentari e programmi Tv (interviste, reportage) prodotti o diretti dal grande Maestro bolognese.
In merito al film il regista ha dichiarato: “Amo tutti i racconti di Lovecraft, ma “Il colore venuto dallo spazio” è la storia più intrigante che ha scritto! Questo perché il “mostro” non è la solita gigantesca innominabile creatura tentacolare, ma si tratta di una strana entità luminosa e sfuggente che si nutre di energia vitale, risucchiando i colori delle cose e delle persone e portando gli uomini alla follia”.
L’attrice americana Debbie Rochon, che ha lavorato in molti film della Troma (tra cui “Toxic Avenger IV”, “Tromeo and Juliet”, “Terror firmer” e “Screech of the decapitated”), ha detto: “Abbiamo effettuato le riprese principali tra luglio e agosto, per cinque settimane.  Sono stati giorni durissimi ma al contempo meravigliosi. La prima settimana è stata in assoluto la più dura da superare.  Abbiamo girato in un vecchio e bellissima cascinale dove nel 1985 Tinto Brass girò il film “Miranda”.  All’interno ci sono ancora dei pezzi di scenografia originali del film. Dicevo che la prima settimana è stata la più difficile, non tanto per via del piano di lavorazione, ma per via di alcuni (in realtà molti) episodi strani che hanno drasticamente rallentato la produzione.  In pochi giorni abbiamo dovuto sostituire ben due cineprese HD che misteriosamente hanno smesso di funzionare correttamente. La seconda macchina da presa addirittura si metteva a registrare da sola e si stoppava pure da sola, così, all’improvviso. Fortunatamente la terza macchina non ha dato problemi. Ma non è finita, due automobili hanno subito strani e improvvisi guasti meccanici, la prima una pericolosissima rottura ai freni, mentre la seconda ha fuso il motore! Potrei andare avanti a lungo, raccontando di altri incidenti a cose e alle persone, perché ogni giorno ne succedeva una. Eravamo allibiti! Dopo la prima settimana avevamo così tante scene da recuperare che abbiamo dovuto girare anche nei giorni di riposo. A un certo punto la produttrice esecutiva del film (Roberta Marrelli) ha scattato alcune foto di scena e ha scoperto il volto del nostro misterioso ospite. Spesso infatti, in mezzo al fumo di scena che usiamo, sparandolo con apposite macchine, si formava sempre la solita faccia imbronciata. Da quel momento si è iniziato a pensare a uno spettro o a un poltergeist un po’ dispettoso. Anche  il supervisore ai visual effects, ha scattato foto un po’ misteriose, una è poi pazzesca: facendo alcuni scatti a raffica nella pellicola si è impressa una sostanza nera a forma umana che si sollevava dal terreno adiacente alla fattoria. Una foto inspiegabile e veramente inquietante! Comunque sia, dopo la prima settimana gli episodi strani sono lentamente diminuiti e alla fine ce l’abbiamo fatta! Esiste un breve documentario dove racconto tutti questi avvenimenti e dove vengono mostrate queste foto incredibili!”.

Davide Longoni