Alberto Petrosino è uno scrittore esordiente e fin qui non ci sarebbe nulla di strano o di particolare, come tanti ve ne abbiamo presentati e tanti ve ne presenteremo ancora, se non fosse che il libro di Alberto, “Oltre il buio”, è stato scelto da Moony Witcher per inaugurare la collana di romanzi young-adults del suo nuovo progetto “Little Dreamers” per Casini Editore. E allora, a maggior ragione, andiamo a scoprire questo nuovo autore.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È ALBERTO PETROSINO?
Alberto Petrosino è un “piccolo sognatore”! Anche se “piccolo”, forse, potrebbe essere un termine riduttivo per descrivere i miei sogni… Qui e oggi sono un ragazzo di 26 anni, nato a Livorno e fresco di laurea magistrale in Psicologia Sociale e delle Organizzazioni, con una grande passione per i fumetti (di qualsiasi genere) e l’universo fantasy. Domani chissà…
COME HAI INIZIATO A SCRIVERE?
Pian piano mi son reso conto che leggere non mi rendeva completo. Avevo bisogno di dare forma alla mia immaginazione: sostanza ai miei pensieri, vita a quei personaggi che volevano raccontarmi e raccontare la loro storia. Con il tempo ho capito che scrivere contribuisce a donarmi nuovi sogni, perché quegli degli altri, a volte, non mi bastano. E poi, ritengo che ognuno di noi abbia bisogno di un qualcosa che lo aiuti a distaccarsi dalla realtà. Io ho la scrittura.
RECENTEMENTE È USCITO IL TUO PRIMO ROMANZO INTITOLATO “OLTRE IL BUIO”. CE NE VUOI PARLARE?
“Oltre il buio” è la mia prima creatura, il mio “primo amore”… Immaginate di svegliarvi improvvisamente in un luogo non meglio specificato, nella più totale oscurità, paralizzati e privi di ricordi, in compagnia di sconosciuti che affermano di essere nella vostra stessa situazione ma che voi non potete né vedere, né tantomeno toccare. Pensate all’angoscia di quei momenti ed al terrore per ciò che sarà. Ed immaginate di “poter vedere”, in quella tenebra opprimente, solo attraverso le loro voci e le loro storie. Non voglio rivelare altro, desidero e mi auguro che siano quelle parole nel buio a condurvi attraverso il romanzo.
PUR ESSENDO DEDICATO A UN PUBBLICO GIOVANE, IL LIBRO PARLA DELLA VITA E DELLA MORTE. COME HAI AFFRONTATO QUESTA TEMATICA CONSIDERANDO IL TIPO DI LETTORI CUI È INDIRIZZATO?
È vero che il target del romanzo è un pubblico giovane, ma ritengo che esso possa essere apprezzato anche da lettori più “grandicelli”. Ho affrontato la tematica in questione pensando ad essa come un momento di crescita, di presa di consapevolezza. Un percorso formativo per chi leggerà il libro, per i personaggi e per me. Tutto attraverso una storia che aspira ad essere un thriller con sfumature fantastiche, d’azione, misteriose e romantiche.
QUALE È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?
Provare ad immedesimarmi nella situazione e nel modo in cui i personaggi avrebbero potuto reagire non è stato assolutamente facile. Attraverso le voci e le loro storie ho cercato di caratterizzarli al meglio, considerando anche il percorso e la diversa consapevolezza di ognuno di essi nello scorrere della trama. Per quanto riguarda l’ambientazione, mi son lasciato trasportare dalla volontà dei protagonisti nel cercare disperatamente un modo per “vedere” in quelle tenebre che li avvolgono. Ma non voglio rovinarvi la sorpresa…
HAI COMINCIATO LA TUA CARRIERA LETTERARIA CON UN ROMANZO FANTASY YOUNG-ADULTS. COME MAI LA SCELTA DI QUESTO GENERE?
Il romanzo non è propriamente un fantasy. Ne assume le sfaccettature per la sua concezione fantastica, in quanto rompe le regole e le aspettative di ciò che potrebbe accadere nella vita di tutti i giorni. Ma chi può dire che quel che noi non riteniamo reale, in verità, non possa esserlo? Per raccontare la storia avevo bisogno di personaggi concreti scaraventati, loro malgrado, in una situazione irreale. La presa di consapevolezza dei miei protagonisti ben si accompagna con il percorso di formazione compiuto da un pubblico young-adults, e da chiunque ritenga che non si smette mai di “crescere”.
“OLTRE IL BUIO” È, TRA L’ALTRO, IL PRIMO ROMANZO DELLA COLLANA DI LIBRI PER RAGAZZI DEL PROGETTO “LITTLE DREAMERS” CURATO DA MOONY WITCHER. VUOI RACCONTARCI COME È ANDATA?
Ho conosciuto Moony Witcher quasi per caso, seguendo un corso di scrittura creativa da lei condotto alla facoltà di Psicologia di Firenze. Per quanto mi riguarda è stato subito amore! È riuscita a coinvolgermi ed a far riaffiorare quella scintilla creativa che, in me, andava sopendosi. A termine del mio romanzo ho dedicato un ampio spazio per descrivere accuratamente le tappe che mi hanno condotto da quel primo incontro fino alla collaborazione con la Casini Editore per il progetto “Little Dreamers”. Una sorta di diario che racconta come sono arrivato alla pubblicazione, con tanto di aspettative, speranze, e difficoltà incontrate durante il percorso.
CI SEMBRA DI CAPIRE CHE HAI UNA CERTA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?
Il fantastico, il fantasy, ha per me un’importanza vitale. Sento il bisogno di una realtà in cui le leggi stabilite dall’uomo possano essere sconfitte da sogni e desideri, dalla sola forza dell’immaginazione. Un universo privato nascosto oltre il velo. Un mondo in cui posso rifugiarmi in castelli tra le nuvole e da cui trarre ispirazione per ciò che potrebbe capitare nelle mie storie.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE, DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Penso di aver anticipato la domanda già nella risposta precedente… Aggiungo che l’input per ogni nuova storia mi viene da un flash improvviso, un’idea, un frammento di possibilità che mi spinge a domandarmi cosa potrebbe accadere subito prima o subito dopo. Così comincio a scrivere un nuovo racconto…
QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?
Ho iniziato a leggere romanzi fantasy alle medie, “nutrendomi” con le avventure scritte da Margaret Weis e Tracy Hickman. Provo un affetto particolare per le loro storie, le quali mi hanno donato sogni indimenticabili. Ritengo formidabile Alan Moore ed il suo “Watchmen” (unico romanzo grafico inserito nella lista dei 100 migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 ad oggi). Adoro Edgar Allan Poe!
E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE CI DICI?
Tra i miei preferiti ci sono “Intervista con il vampiro”, “V per vendetta”, “Watchmen” e “Donnie Darko”. Mi vien voglia di scendere in battaglia guardando “Braveheart” e “300” e rivedrei centinaia di volte (cosa che forse ho fatto) “La ragazza della porta accanto” e “Jimmy Grimble”. Impazzisco per le serie televisive “The Shield” e “Dexter”.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Non riesco quasi mai a pensare al futuro in maniera ben definita. Preferisco vivere nel presente. Per ora ringrazio Moony Witcher e la Casini Editore per la possibilità che mi hanno concesso. Comunque, sicuramente, vorrei continuare a scrivere e pubblicare: dar vita ad altri personaggi, ad altre storie. Adesso che ho cominciato non voglio più fermarmi! Nel mio cassetto ci sono numerose idee che presto prenderanno forma grazie ad inchiostro nero su carta bianca. Ho già cominciato un nuovo romanzo e spero, prima o poi, di poterne concludere un altro (puramente fantasy) già in stadio avanzato ma per ora fermo in cantiere. Da appassionato, inoltre, mi piacerebbe provare a cimentarmi con la sceneggiatura di un fumetto. Ma per ora non voglio pensarci, il futuro è tra un po’…
E TRA UN PO’ NOI SAREMO ANCORA QUA AD ASPETTARTI! IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO.