Avevamo avuto modo di incontrare Francesco Falconi qualche anno fa, ai tempi delle saghe di “Estasia” e “Prodigium”: da allora, non solo è diventato un amico della Zona Morta tanto da far parte in pianta stabile da anni ormai della giuria del nostro concorso, ma ha anche scritto tanti, tanti libri. Domenica 1 luglio sarà dei nostri alle premiazioni del “V Trofeo La Centuria e La Zona Morta” che si terranno a Savona e poco prima, intorno alle 14.30/15.00, presenterà il suo ultimo libro, “Muses”. Quindi preparate le vostre penne per gli autografi e intanto sentiamo direttamente dalle sue parole cosa è successo nel frattempo.
E’ PASSATO UN PO’ DI TEMPO DALL’ULTIMA INTERVISTA, COSA E’ CAMBIATO NELLA VITA DI FRANCESCO FALCONI DA ALLORA A OGGI?
Da “Estasia” a “Muses” sono trascorsi sei anni e tredici libri. Un lungo percorso che mi ha visto, sul fronte editoriale, impegnato su diverse tipologie di libri: ragazzi, adulti, biografie e romanzi gotici. Sicuramente mi sento un autore più maturo rispetto agli esordi, ma la strada è sempre in salita e ci sono sempre nuove sfide da affrontare.
L’ULTIMA VOLTA CHE CI SIAMO SENTITI STAVI CHIUDENDO LE TUE PRIME SAGHE, “ESTASIA” E “PRODIGIUM”… POI NE HAI APERTE DI NUOVE. COMINCIAMO CON “L’AURORA DELLE STREGHE – UNDERDUST”: CE NE VUOI PARLARE?
“Underdust” è stata una parentesi in cui ho voluto analizzare il sentimento dell’amore come ossessione, in un romanzo gotico e a tratti claustrofobico ambientato a Barcellona. Tengo particolarmente all’idea delle Streghe Kalé e delle creature degli Imperfetti, tanto che mi sono divertito con dei crossover sia in “Nemesis” sia in “Muses”.
SI TRATTA DI UN’OPERA A SE’ STANTE O PRIMA O POI DOVREMO ASPETTARCI UN SEGUITO?
Non ci sarà nessun seguito de “L’Aurora delle Streghe”, preferisco incursioni sulle mie nuove opere. Continuerò a parlare delle Streghe Kalé ma come personaggi secondari.
QUINDI E’ ARRIVATO IL PROGETTO DI “GOTHICA – L’ANGELO DELLA MORTE”, UN ROMANZO FANTASY IN DIFESA DELL’AMBIENTE. VUOI RACCONTARCI COME E’ ANDATA?
Un’esperienza interessante, perché mi sono cimentato in un romanzo sociale, uno slipstream con contaminazioni di fantascienza. È un libro che parla di OGM e clonazione, della realtà che ci circonda vestita con il fantastico, dove si affronta l’eterno scontro tra scienza e religione.
ANCHE IN QUESTO CASO, PENSI DI AVER DETTO TUTTO IN MERITO OPPURE PRIMA O POI I PERSONAGGI DELLA STORIA TORNERANNO A FARSI SENTIRE?
Assolutamente autoconclusivo. Non avrebbe senso un continuo di “Gothica”. Ogni tanto servono anche libri autoconclusivi e non saghe sfiancanti. Sia per i lettori sia per lo scrittore :)
E VENIAMO A “EVELYN STARR”, SCRITTO A QUATTRO MANI CON LUCA AZZOLINI. COME SONO NATI IL PROGETTO E L’IDEA DI QUESTA TUA NUOVA EROINA?
Dopo una lunga parentesi sul genere fantastico per adulti e giovani adulti, sentivo la necessità di tornare alle origini, con un romanzo per ragazzi. Per caso ne parlai con Luca Azzolini, amico ed editor per “L’Aurora delle Streghe”, così assieme nacque l’idea di Evelyn. Una ragazza di tredici anni che vive a Ithil Runa, città inventata ma dai tratti irlandesi, l’ultima Guardiana dell’Arco d’Avorio. Un’avventura per ragazzi ricca di colpi di scena, con qualche tinta dark ma anche tanta ironia. Ci siamo divertiti moltissimo a scrivere questi due romanzi, e abbiamo ricevuto un ottimo consenso da parte dei lettori.
COSA DOVREMO ASPETTARCI DAL FUTURO DI “EVELYN STARR”?
È uscito da poco il seguito del primo volume: “Evelyn Starr e la Regina dei Senzastelle”. Evelyn tornerà di nuovo nel Mullagh Maat per affrontare la terribile Regina dei Senzastelle, ma stavolta si troverà di fronte a pericoli e ostacoli che non avrebbe mai immaginato… Poi, per adesso siamo in stand by, e ci stiamo rivolgendo ad altri progetti. Dopo l’estate ne riparleremo, per capire se abbiamo ancora idee interessanti da proporre per un altro seguito della serie.
RECENTEMENTE INVECE HAI DATO VITA A NUOVE CREATURE E A UNA NUOVA SAGA CON “MUSES”. VUOI PARLARCENE?
“Muses” è un libro che ha avuto una lunga gestazione. Tre anni per stendere il plot, uno per scriverlo. Aspettavo il momento giusto, perché è un romanzo ruvido e difficile. Dovevo essere pronto per affrontare tematiche così forti ed essere più sicuro della scrittura. Definisco “Muses” Alice-centrico, perché tutto nasce dalla protagonista Alice, una ragazza cresciuta nella periferia di Roma con un padre alcolizzato e violento e con una madre incapace di difenderla dal marito. Alice si perde a Roma. Amicizie sbagliate, che la trasformeranno in una cantante rock piena di piercing e tatuaggi. Una ragazza che non conosce i sentimenti e non tiene neppure a se stessa. “ Muses” sarà il suo lungo viaggio alla scoperta non solo dei suoi poteri di Musa, ma soprattutto di se stessa.
COME MAI LA TUA SCELTA E’ CADUTA PROPRIO SULLE MUSE?
Adoro la contaminazione dell’arte e della lettura fantastica. Mi chiesi qual era l’origine dell’ispirazione dell’artista, così risalii fino alla Muse. Poi nacquero altre domande: cosa accadrebbe se le Muse fossero ancora tra noi? Come ispirerebbero gli uomini e come sarebbero cambiate le loro arti? “Muses risponde proprio a questi quesiti. Per questo, ad esempio, parlo di una nuova Musa, quella della Net.Art, che riesce ad ispirare gli uomini tramite i Social Network
QUALE E’ STATA LA PARTE PIU’ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELLE AMBIENTAZIONI?
Alice è stata la parte più difficile, specialmente nei suoi flashback del passato. Momenti bui di violenza e dolore. Ma anche rendere il personaggio credibile, coerente, definire una sua crescita e mantenere quel chiaroscuro tra aggressività e fragilità che la caratterizza.
“MUSES” AVRA’ UN SEGUITO OPPURE LE AVVENTURE DI ALICE E DELLE MUSE SI CONCLUDONO QUA?
Anche se “Muses” è da ritenersi autoconclusivo, sto scrivendo proprio adesso il sequel che uscirà la prossima primavera. Ovviamente è tutto top secret :)
COME MAI, PUR ESSENDO UN UOMO, SPESSO E VOLENTIERI, SOPRATTUTTO NEI TUOI ULTIMI LAVORI, LE PROTAGONISTE DEI TUOI ROMANZI SONO TUTTE DONNE?
Non c’è una ragione specifica, protagonisti maschili o femminili per me non fanno differenza, purché siano credibili e ben costruiti. Dai feedback che sto ricevendo in rete, penso di esserci riuscito con Alice. È una delle tante sfide che mi sono posto durante la mia crescita come scrittore.
E QUALI SONO LE DIFFICOLTA’, SE CE NE SONO OVVIAMENTE, RAGIONANDO COME UN UOMO, DI RENDERE CREDIBILI DELLE DONNE?
In tutta onestà non ho trovato particolari difficoltà in questo senso, dipende molto dal personaggio che vado a costruire. Alice è una protagonista complessa, con un’adolescenza dolorosa e un passato che l’ha segnata profondamente. Questo era il punto da far emergere.
DA QUATTRO ANNI SEI TRA I GIURATI DEL “TROFEO LA CENTURIA E LA ZONA MORTA”, CHE CI RIGUARDA DIRETTAMENTE TRA L’ALTRO. VUOI PARLARCI DI QUESTA ESPERIENZA?
Adoro leggere racconti di esordienti e non, spesso si trovano delle perle davvero sorprendenti. È una manifestazione molto interessante, che si focalizza sulla scrittura e sul genere fantastico. Dovrebbero essercene di più in Italia, e spero che in futuro sia proprio così.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL PROSSIMO FUTURO?
Ad oggi sono impegnato nella stesura del seguito di “Muses”. Vi sono altre idee in cantiere, ma per adesso sono idee che devono riposare alcuni mesi, prima che possa rendermi conto se sono valide davvero per un nuovo romanzo.
E NOI SAREMO QUA AD ASPETTARE…