Capitan Harlock (in originale “Uchû Kaizoku Kyaputen Hârokku”, ovvero “Capitan Harlock pirata spaziale”), creato da Leiji Matsumoto, è il protagonista di svariate serie di anime e di manga di ambientazione fantascientifica.
La prima serie anime fu creata nel 1978 e ha per titolo proprio “Capitan Harlock”: si compone di 42 episodi della durata di circa 22/23 minuti l’uno.
Nel 1982 esce un lungometraggio intitolato “L’arcadia della mia giovinezza”, cui fa seguito l’anno successivo la serie “Capitan Harlock – Rotta infinita SSX”, composta di 22 episodi, di cui il precedente lungometraggio costituisce l’antefatto.
Nel 1999 Matsumoto si occupa dell’OAV “Harlock Saga – L’anello dei Nibelunghi”, libera trasposizione in chiave fantascientifica in sei episodi dell’omonima tetralogia di Richard Wagner.
Nel 2001 vede la luce anche “Cosmo Warrior Zero”, 13 episodi e 2 OAV che ancora si occupano della giovinezza del pirata..
Nel 2003 esce “Captain Herlock – The Endless Odyssey”, la nuova serie di OAV dedicata al pirata spaziale e diretta da Rintaro, che riprende invece la storia dal punto interrotto dalla prima serie.
Harlock appare inoltre come comprimario in diverse altre serie create da Matsumoto, come “Galaxy Express 999”, “Starblazers”, la miniserie “Lady Esmeralda” e “Fire Force DNA Sights 999.9” come a intendere che ogni sua saga faceva parte dello stesso universo.
La prima serie è quella che meglio conoscono tutti: si tratta della prima volta che Capitan Harlock appare come protagonista, essendo già apparso in numerose altre opere di Matsumoto.
Tecnicamente di qualità inferiore rispetto a quello che sarà lo standard successivo, a cominciare dalla serie “Harlock SSX”, è però considerata la migliore della saga, con una trama e un’ambientazione molto originali rispetto a qualunque altra serie di animazione. La storia è caratterizzata da una certa ambiguità che ha suscitato molta impressione e attenzione da parte della censura, almeno in Italia.
Secondo la narrazione della voce fuoricampo, la storia ha inizio “Tanto tempo fa, nel lontano 2977”. Il Governo Unificato della Terra guida un pianeta in pace, in cui le persone vivono in uno stato di perenne indifferenza rispetto a quello che accade nel mondo e intorno a esso. Le macchine hanno sostituito l’uomo nei lavori più comuni. Il prezzo che ha pagato la Terra per l’avidità dei suoi abitanti è stato lo spreco di tutte le sue risorse; i mari sono stati quasi prosciugati e molti beni vengono attinti da altri pianeti, perché ormai la Terra non è più produttiva.
La classe dirigente, rappresentata da un anonimo Primo Ministro, è ottusa, intenta solo a raccattare voti alle elezioni e a negare l’evidenza di qualunque problema; preferisce giocare scommesse e partite di golf piuttosto che affrontare problemi concreti quando gli si presentano. Le persone che non condividono questo tipo di mentalità sono tenute ai margini della società, considerate fuorilegge (come Capitan Harlock e la sua ciurma) o idealisti fuori di senno (il professor Dayu e la sua famiglia). Questo stato di apatia non viene turbato nemmeno dall’arrivo sulla Terra di una misteriosa e gigantesca sfera nera, chiamata Pennant, che precipitando causa un immane disastro, oltre che la morte di alcuni eminenti scienziati, tra cui proprio il professor Dayu. Harlock scopre che l’oggetto, coperto da strane iscrizioni, è stato inviato come monito dal potente pianeta Mazone che vuole conquistare la Terra e trasformarla nella sua seconda patria. Comincia quindi una guerra solitaria a bordo della sua astronave Arcadia contro le Mazoniane, per salvare la Terra e i suoi preziosi frutti. A lui si unisce, per spirito di vendetta e ribellione verso la società indifferente, Tadashi Dayo, figlio dello scienziato morto.
Tra un combattimento e l’altro, Capitan Harlock trova il tempo di scendere sulla Terra e fare visita a Mayu, figlia del suo migliore amico. La bimba ha sette anni e vive in un collegio, dove viene spesso maltrattata a causa della sua amicizia con il pirata spaziale (che è tra l’altro il suo tutore) e viene spesso utilizzata come esca dal ministro della difesa Kirita per cercare di catturare Harlock.
Nonostante i trucchi e le trappole organizzate dagli umani e dalle Mazoniane per distruggere Harlock e l’Arcadia, il nostro pirata spaziale riesce sempre a sfuggire e vincere le battaglie. Aiutato anche dallo spirito dell’amico morto Tochiro Oyama (padre di Mayu e costruttore dell’Arcadia), rimasto nella nave pirata, egli riesce episodio dopo episodio a danneggiare la flotta Mazoniana e a salvare la Terra. Infine Harlock si scontra in duello con la stessa Regina Raflesia e, dopo averla ferita, la costringe ad abbandonare i suoi propositi di conquista. Ma un nuovo mistero si affaccia nello spazio sconfinato…
Degna di nota è la colonna sonora, composta da Seiji Yokoyama: si tratta di una delle più apprezzate degli anime giapponesi ed è stata registrata con la Columbia Symphonic Orchestra, costituita da oltre 40 elementi. Essenzialmente si tratta di temi classici, con ispirazione al “genere” musicale che si può trovare nei film d’avventura e di cappa e spada, ma anche con inserimenti di strumenti moderni e di alcuni brani delicati, ottenuti con ocarine e arpe. Molto usato anche il pianoforte, gli archi e alcuni strumenti a percussione. Non mancano, anche se minoritarie rispetto ai brani solo strumentali, alcuni “pezzi” cantati. Nell’insieme questi brani coprono tutta la gamma di emozioni e di situazioni, dalle più tenere e introspettive alle più selvagge battaglie mortali.
Tra i personaggi troviamo innanzitutto Capitan Harlock, che è il protagonista della storia: un pirata misterioso e taciturno, che viaggia sulla nave spaziale Arcadia attraverso lo spazio. Il suo aspetto è inconfondibile, con un enorme mantello nero e la cicatrice sul volto. Di lui e della sua vita passata si conosce poco, se non che è stato amico di Tochiro Oyama, il geniale costruttore della nave spaziale. Harlock è una persona idealista, romantica, ma anche capace di azioni violente e coraggiose. La sua visione della società terrestre è molto critica, ma si sforza di credere in un mondo migliore per i pochi che ancora se lo meritano.
C’è poi Mayu, la piccola figlia di Tochiro ed Esmeralda, di cui Harlock è il tutore. Il pirata le è profondamente legato e spesso torna sulla Terra solo per incontrarla.
Altro personaggio importante della saga è Tadashi Dayo, figlio del professor Dayo: è un ragazzo di 14 anni e ha perso la madre in un incidente spaziale qualche anno prima dell’inizio della storia. Il padre è un astronomo di spicco, che ha cercato inutilmente e caparbiamente di allertare il governo terrestre della minaccia aliena, ma non è stato creduto e le Mazoniane lo hanno perciò ucciso. Anche Tadashi ha rischiato la vita, ma è stato salvato da Harlock appena in tempo. Passato un periodo sull’Arcadia, è stato poi perseguitato dai terrestri per la sospetta affiliazione con i pirati spaziali. Scappato dalla custodia dei suoi aguzzini, è tornato da Harlock, ha giurato sulla bandiera della nave e da allora combatte con l’Arcadia. Odia profondamente le Mazoniane per l’assassinio del padre e ha un temperamento molto avventato e rabbioso. Nondimeno Harlock lo perdona sempre per i suoi errori, soprattutto perché rivede in lui se stesso da giovane.
Tra l’equipaggio dell’Arcadia troviamo Yuki Key: si tratta dell’unica ragazza della ciurma ed è figlia di uno scienziato morto in un incidente, che poi scoprirà essere stato causato dal fidanzato. Persa anche la madre, morta di crepacuore dopo il marito, viene scoperta a bordo di un’astronave come clandestina, ma il caso vuole che l’Arcadia assalti la nave e trovi Yuki in cella. Lei chiede di entrare in servizio come pirata. Praticamente si tratta di un ufficiale di bordo e generalmente è presente sulla plancia comando. Il suo temperamento è solitamente calmo e riflessivo. Per Tadashi dimostra qualcosa di più che una fraterna attenzione, ma almeno durante i 2 anni a bordo non accade nulla, con il ragazzo troppo immaturo e rabbioso per pensare ad altro che alla vendetta del padre.
Sull’astronave troviamo poi Meeme, un’aliena ultima sopravvissuta del Pianeta Yura, su cui la guerra nucleare prima e strane piante aggressive poi hanno sterminato la popolazione. Harlock la trovò quasi per caso e da allora lei gli è devota fino alla morte. Suona l’arpa e si nutre solo di alcool, è vestita con una vestaglia viola e ha la caratteristica di non avere (disegnata) la bocca, mentre gli occhi sono giallo limone, senza pupille. Dolce e servizievole con Harlock, se necessario si batte fino alla fine con estrema e insospettabile forza per il suo capitano.
Yattaran è un altro membro dell’equipaggio di rilievo: questo ragazzo tarchiato e occhialuto, con i capelli chiari, è un genio della scienza, con la passione per i modellini di ogni genere. Svagato e perso nelle sue fantasie, spesso disobbedisce ad Harlock perché non ha ancora costruito il suo modellino, ma interviene comunque in tempo per risolvere la situazione quando richiesto. In amore è sfortunato, come si vede nell’episodio 23, che parla della sua vita precedente all’imbarco. È la caricatura di Kaoru Shintani, fumettista appassionato di modellismo soprattutto aeronautico, che per lungo tempo fu assistente di Matsumoto.
Dottor Zero è invece il medico di bordo: un ometto di poche parole, intento a bere sakè e a litigare con Masu, la cuoca di bordo. Nonostante la sua professionalità sia poco appariscente, i suoi servizi sono di grande importanza in numerose occasioni, anche quando si tratta di salvare delle Mazoniane. Masu, come già detto, è la cuoca di bordo: una vecchia inacidita e brontolona, cucina male ma difficilmente qualcuno ha il coraggio di protestare. In genere se ne sta in cucina oppure litiga con il Dottor Zero o ancora la troviamo a inseguire gli animali della ciurma (il gatto del dottore e l’uccello di Harlock).
Abbiamo poi Maji, che è il capomacchinista dell’Arcadia: è una persona che ha pochi contatti con il resto dell’equipaggio e nel suo passato ha la terribile esperienza di avere sposato una splendida donna che si è rivelata poi una Mazoniana. Da allora viaggia con Harlock alla ricerca della figlia, rapita proprio dalle Mazoniane: la troverà mai, e se sì, cosa scoprirà di questa sua amata bambina?
Nell’Arcadia vi sono in tutto una quarantina di persone, ma aleggia anche un’altra presenza. Nel locale computer c’è una macchina particolare, che dà chiari segni di un comportamento anormale per essere tale e più consono a un uomo: si tratta dell’enorme calcolatore di bordo, che possiede infatti in sé lo spirito del suo creatore, Tochiro, che anche dopo la morte è voluto rimanere a bordo della nave di Harlock. Sarà con lui che il pirata spaziale brinderà alla vittoria, nell’ultimo episodio.
I personaggi di contorno alla serie, soprattutto tra le fila dei nemici, sono anch’essi importanti e ben caratterizzati. Troviamo per primo il Presidente: basso, baffetti, occhiali quadrati, il Presidente del Governo Terrestre è una persona di qualità infime, teso a speculare grazie alla sua posizione e interessato ad argomenti veniali e al controllo delle masse tramite il benessere diffuso. È presuntuoso, con idee furbe e ottuse al tempo stesso e interessato solo a cose che non mettano in discussione la sua posizione.
C’è poi il Consigliere Kirita: un personaggio ambiguo, portato a gesti sleali (come il rapimento di Mayu) pur di catturare Harlock, che è il suo principale interesse. A un certo punto si accorge però che le Mazoniane non solo esistono, ma sono anche una vera minaccia. E’ a quel punto che si allea con Harlock e muore per difendere la sala del computer dell’Arcadia, assaltata da un reparto di Mazoniane durante uno degli episodi più drammatici della serie. Non saprà mai, però, che in quello stesso locale è morta anche Namino Shizuka, che lui credeva essere una terrestre.
E parliamo ora proprio di lei, Namino Shizuka: è una Mazoniana infiltrata che passava come terrestre e che usa il consigliere Kirita per entrare nell’Arcadia. Dopo che ci riesce, grazie alle raccomandazioni dell’ex-nemico di Harlock, sabota i macchinari dell’astronave, tenta di sedurre Harlock, ma si innamora di lui sul serio e poi viene scoperta per la sua reale natura. Allontanata dall’Arcadia, viene attaccata anche dalle astronavi Mazoniane che non le perdonano di avere fallito il compito. Ma Harlock ordina di salvare Namino e di riportarla a bordo. Nonostante le ferite, lei sopravvive alla battaglia, ma a quel punto non ha più un posto dove restare, se non come prigioniera dell’astronave. Ma sceglie diversamente e, simulando di avere una bomba con sé, minaccia di distruggere il computer della nave. Viene uccisa così da Tadashi. Scoperto in seguito il trucco, le vengono tributati funerali ufficiali, avvolta nella bandiera dei pirati. Harlock la porta sul ponte e la lascia andare nello spazio, senza dire una parola.
In ultimo troviamo la Regina Raflesia: il nome originario è Lafresia. Sovrana del pianeta Mazone, è una delle Mazoniane più belle: alta e dall’aspetto delicato, è la monarca assoluta del suo popolo in cammino dal suo pianeta alla Terra. E’ una persona carismatica, ma anche sola con il peso della sua responsabilità. Ordina spesso azioni violente contro i dissidenti e diventa più pericolosa mano a mano che Harlock le causa problemi. Perde il suo potere materiale mano a mano che l’Arcadia le distrugge la flotta. Harlock l’affronta nel 41imo episodio e la spoglia con un colpo di spada. Le ordina di andarsene con la sua gente, senza ucciderla. Raflesia stima Harlock e lo rispetta, ricambiata dal pirata spaziale. Harlock riesce a odiarla solo quando la regina ordina di rapire Mayu. Il nome della sovrana delle Mazoniane sembra apparentemente ispirato alla Rafflesia, un fiore indonesiano, di dimensioni gigantesche e dall’odore sgradevole.
Le Mazoniane, il popolo che dallo spazio profondo si avvicina alla Terra per conquistarla, sono forse il tipo di nemico più terribile e più affascinante che sia mai stato ideato per una storia di animazione, e forse non solo tra quelle giapponesi. Appaiono per la prima volta nel corso del secondo episodio, ma ancora il mistero su di esse è ben lungi dall’esser risolto. La loro natura sarà meglio rivelata nel terzo episodio, quello in cui il padre di Tadashi viene ucciso da una di loro.
Nonostante la somiglianza esteriore, esse effettivamente hanno una fisiologia del tutto differente da quella degli esseri umani. Infatti sono esseri con un metabolismo del tutto dissimile, perché di natura vegetale e non animale, come dimostra il colore verde che in genere hanno. Una loro caratteristica raccapricciante è l’autocombustione: quando vengono uccise, bruciano fino a incenerirsi totalmente. Il famoso terzo episodio che ce le presenta, intitolato “La donna che brucia come carta”, lo dimostra per la prima volta: le fiamme bluastre che si sprigionano (per un tempo tra l’altro davvero breve per incenerire un essere umanoide dalla massa di decine di chilogrammi) le avvolgono lasciandone solo un mucchio di cenere.
Un’altra caratteristica delle Mazoniane è che non hanno bisogno della sessualità per riprodursi, a dispetto delle succinte ed eleganti uniformi che indossano. Nell’episodio 17 Maki, il macchinista dell’Arcadia, scopre che la figlia che credeva sua non è veramente tale. Esse sono generate da particolari piante, simili a enormi cavolfiori. Però, anche i singoli individui sono capaci di generare, come si osserva nel 40mo episodio. Un altro indizio della capacità di procreare in maniera diretta da parte dei Mazoniani è dato dalle immagini dei civili nelle navette di vari episodi, come il 26mo. Probabilmente, le militari sono una sorta di casta a sé, che viene fatta nascere ed allevata separatamente. È una sorta di suddivisione sociale altamente specializzata, come con le formiche.
Ma la loro caratteristica più eminente è la loro bellezza e perfezione fisica, simile a quella delle modelle in voga a partire dagli anni Settanta. Le Mazoniane hanno un aspetto delicato, mani lunghe, statura alta, pelle luminosa, capelli generalmente verdi, lunghissimi, sciolti, lisci e fluenti (sono forse funzionali al metabolismo, in ogni caso appaiono pensati con l’equazione foglie=capelli, come si vede anche nelle scene in cui si dimostrano capaci di trasformarsi anche in piante). La bellezza delle Mazoniane non manca di colpire profondamente i compagni di Harlock (e talvolta anche lui, che pure è di animo imperturbabile). Ma la loro indole non è altrettanto gradevole e, se devono, uccidono i terrestri senza pietà. Loro non sono esseri umani e non considerano gli umani importanti. Inoltre, la società militare di Mazone ha un regime tanto rigido e un popolo così numeroso, che la vita dei Mazoniani stessi non pare particolarmente tenuta in considerazione.
La società Mazoniana è di tipo matriarcale: sono le femmine ad avere il controllo di tutto, mentre i maschi sono quasi invisibili, senza alcun ruolo militare e relegati nella massa della popolazione civile. Il che non è di poco conto, perché la società Mazoniana è, almeno nell’epoca descritta, fortemente militarizzata. Come le Amazzoni, da cui probabilmente il nome, le Mazoniane sono infatti un popolo guerriero, disposte senza battere ciglio a combattere fino alla morte contro i nemici esterni e talvolta anche interni.
La domanda che si potrebbe fare a questo punto è se le Mazoniane siano “cattive”. Questa è una domanda per nulla banale, che tormenta sia l’equipaggio dell’Arcadia sia lo spettatore. L’ambiguità di fondo della storia e del concetto di “bene” e “male” assoluto la rende, nonostante la sua ambientazione fantastica/fantascientifica, priva di una risposta univoca. Va considerato, in termini di fatti, che le Mazoniane sono una società aliena rispetto alla Terra, hanno una mentalità e una civiltà diversa e possiedono un sovrano disprezzo per i deboli e stupidi uomini che abitano il pianeta, mentre questi ultimi non fanno nulla per ridurre la sensazione di superiorità che hanno le Mazoniane verso di loro. Oltretutto queste vivono anche sulla Terra da tempo immemorabile e conoscono bene le debolezze degli umani.
La loro ostilità è la somma di tutti questi fattori, cui si aggiunge la loro condizione attuale. Infatti, esiste un motivo preciso per cui hanno intrapreso la conquista della Terra: la loro civiltà è antica, per gli standard umani, in maniera straordinaria. Nessuno sa da quanto tempo esiste, avendo raggiunto una perfezione tale da consentirne la stabilità a lungo termine, forse centinaia di milioni di anni fa già popolavano la Terra. Ma il pianeta Mazone, come la nostra Terra tra 5 miliardi di anni, è stato coinvolto dalla distruzione della sua stella, che nel frattempo ha finito il suo ciclo vitale: sempre il 26mo episodio mostra un sole enorme vicino a Mazone, segno che si sta trasformando in una supernova.
Considerando tutto, la distanza, la diffidenza, il disprezzo e la necessità, le Mazoniane non si comportano diversamente dai popoli terrestri quando avvengono guerre e migrazioni armate. La loro non è crudeltà gratuita, ma è una buona riproduzione di quello che succede quando due civiltà si scontrano in una lotta per la sopravvivenza.
Peraltro, la caratterizzazione che hanno subito ha mostrato un deciso incattivimento nella trasposizione animata, che sebbene le raffiguri belle e giovani come nel fumetto, cerca di fare di tutto per renderle, se non cattive, quantomeno odiose.
E passiamo dunque proprio alla differenza tra il manga e l’anime.
Mayu è stata inserita nella serie animata e il suo compito è in un certo qual modo di “addolcire” il carattere di Harlock. Viene anche rapita da Raflesia, che non sapendo come fermare il pirata, a un certo punto sceglie di percorrere la strada più meschina (scatenando così la furia di Harlock).
Anche Laura, la bellissima Mazoniana che fugge dall’Arcadia ingannando Tadashi facendogli credere di essere sua madre con i suoi poteri ipnotici, non compare nel fumetto originale.
Non risultano, invece, nell’anime scene come quella in cui due Mazoniane vengono uccise dall’equipaggio dell’Arcadia dopo che si sono introdotte nell’asteroide-base dell’astronave. Succede che, in una missione di ricognizione, si fermano con le loro navette per giocare con una palla, dimostrando che sono creature amanti anche del gioco. Ma proprio in quel momento, Yattaran provoca accidentalmente un’esplosione nel suo laboratorio e le Mazoniane percepiscono la scossa. Incuriosite, si mettono a investigare e scoprono un accesso all’interno della base-asteroide. Harlock dice a Yattaran di occuparsene lui, perché a causa sua loro hanno scoperto la natura dell’asteroide. Yattaran le trova in riva al mare artificiale, commosse a guardare il tramonto del sole artificiale. Gli dice che non vorrebbe ucciderle, loro gli parlano ma in una lingua sconosciuta. Tuttavia non si vogliono arrendere e lui è costretto a ucciderle. Ma la cosa gli peserà nella coscienza, e ha tra l’altro scosso profondamente l’equipaggio, perché tutti capiscono che i loro nemici hanno un cuore, che gli somigliano molto in termini di sentimenti.
Anche il personaggio fatale di Namino Shizuka è molto più sviluppato nell’anime, ma anche più oscuro. E’ una pericolosissima spia sabotatrice, che tenta di sedurre Harlock e alla fine viene uccisa da Tadashi: ma non prima di essersi dimostrata un personaggio eccezionalmente complesso e combattuto e di essersi innamorata davvero di Harlock. L’originale del manga è altrettanto complessa, ma non ha molto tempo di dimostrarlo perché la sua vita ha presto termine a causa di un incidente. Lei, comunque, sale sull’astronave, ma nient’affatto motivata da azioni di sabotaggio, piuttosto amareggiata dalla sua doppia vita di terrestre e Mazoniana, che l’ha profondamente logorata nello spirito causandole problemi di coscienza. La ospita Tadashi nella sua cabina, senza accorgersi che lei è un’aliena. Dopo poche puntate però muore.
A parte la prima serie e l’ultima serie, tutte le altre si occupano invece della giovinezza di Harlock e ci raccontano come si sia trasformato in un pirata e le sue prime scorribande nello spazio a bordo dell’Arcadia sotto il vessillo della bandiera con il teschio “che vuol dire libertà”!
25/08/2009, Davide Longoni