SCHEDA TECNICA
Titolo originale: Mad Max 2, the road warrior
Anno: 1981
Regia: George Miller
Soggetto: Terry Hayes, Brian Hannant e George Miller
Sceneggiatura: Terry Hayes, Brian Hannant e George Miller
Direttore della fotografia: Dean Semler
Montaggio: David Stiven, Tim Wellburn e Michael Balson
Musica: Brian May
Effetti speciali: Jeffrey Clifford
Produzione: Byron Kennedy
Origine: Australia
Durata: 1h e 46’
CAST
Mel Gibson, Bruce Spence, Mike Preston, Max Phipps, Vernon Wells, Emil Minty, Kjell Nilsson
TRAMA
Dopo aver perso la moglie e il figlio, Max decide di abbandonare la città e di fare il solitario. Ormai il conflitto atomico è terminato e la Terra è diventato un immenso deserto in preda alla legge del più forte. Nel suo girovagare l’ex-Interceptor incontra Capitan Gyro, che viaggia su un elicottero di sua invenzione e che lo aiuta a difendere la Raffineria, uno dei pochi punti dove ancora si può trovare benzina, ormai diventata più preziosa dell’oro, dalle orde di motociclisti guidate dal mutante Humungus. Dopo una serie di attacchi, le difese della Raffineria cadono, ma Max riesce a condurre i suoi abitanti e tutta la benzina in salvo, servendosi, a suo rischio e pericolo, di un diversivo. Acclamato come un eroe, potrebbe essere il momento per rifarsi una famiglia… ma Max è un solitario.
NOTE
Mel Gibson, oltre alla trilogia di Mad Max, ha interpretato un solo altro film di genere fantastico: “Signs” di M. Night Shyamalan (“Il sesto senso”, “The village”, giusto per citare un paio di titoli). Ha però prodotto il bellissimo “Favole”, dedicato ad un fatto vero accaduto in Inghilterra nei primi del Novecento: la storia di due bambine che dicevano di avere incontrato le fate. In quest’occasione Mel apparì nell’ultima scena nelle vesti del padre di una delle due ragazzine.
Le musiche per la seconda volta sono state affidate all’estro creativo di Brian May (musicista australiano autore anche della colonna sonora di “Nightmare 6″), da non confondersi con il chitarrista dei Queen.
Il film,a differenza del primo, è ambientato quando il grande disastro ormai è avvenuto: l’umanità è allo sbando ed è ripiombata in una sorta di Medioevo futuro e la civiltà è solo un lontano ricordo. Questo mondo post-nucleare ha dato spesso l’ispirazione ad altri film del genere, in cui la violenza, il pessimismo, il sovvertimento di ogni regola e la distruzione quasi totale della nostra razza sono la prerogativa principale: da Max in poi il filone della fantascienza post-apocalittica ha generato i suoi frutti, con pellicole come “Rage – Fuoco incrociato”, “Spacecamp”, “Apocalisse a Frogtown”, “I nuovi barbari”, “Giochi di morte”. Ma soprattutto, prendendo spunto proprio da questa ambientazione, i fumettisti giapponesi Buronson e Tetsuo Hara crearono la loro saga fanta-apocalittica “Ken il guerriero”. Le gesta di questo eroe ricalcano moltissime quelle di Max, stessa cosa vale per il contorno. Max, come Ken sotto un certo punto di vista, è un solitario, un uomo che ha perso tutto ciò a cui teneva, ma non è un perdente: lui sa che alla fine della strada qualcosa c’è. Non è importante cosa sia, l’importante è andare avanti, almeno finché questo è possibile.
Originariamente pubblicato sul numero 6 de LA ZONA MORTA, aprile 1991
Corretto e ampliato per il sito LA ZONA MORTA, giugno 2007
01/07/2007, Davide Longoni