STREGHE BRESCIANE

Ai tempi dell’Inquisizione, sembra che la provincia di Brescia pullulasse di streghe, almeno stando ai resoconti e ai documenti storici che sono stati tramandati. Abbiamo già avuto modo di vedere la sorte di Benvenuta Pincinella, la cosiddetta strega di Brescia, e la leggenda delle streghe di Mondragon sul lago di Garda. Ma, a quanto pare, queste megere erano in buona compagnia.
Si narra che nel Cinquecento, nel centro di Pisogne sul lago d’Iseo, alcune donne furono arse vive, come vuole tradizione: bruciate sul rogo con l’accusa di stregoneria. Erano state infatti accusate di comportamenti soprannaturali, o per meglio dire satanici: vennero portate in quella che attualmente si chiama piazza Umberto I, al centro del paese, dove le attendeva quello che, secondo il famigerato “Martello delle streghe” (il “Malleus maleficarum”), era il rogo purificatore. Dopo essere state a lungo torturate nelle prigioni, le poverette erano, ovviamente, ree confesse: per cui venne istituita una processione che le accompagnò fino al luogo della loro morte, con seguito di sacerdoti del Tribunale dell’Inquisizione che chiedevano loro di confessare anche pubblicamente i loro peccati e di rinnegare Satana. Giunte a destinazione, furono legate ai pali e quindi si appiccò il fuoco, mentre la folla assisteva alla loro agonia tra urla di approvazione.
Sempre in quei tempi bui, il monte Tonale era stato eletto dimora preferita delle streghe per i loro riti satanici. Vi partecipavano giovani donne, istigate dalle madri, streghe a loro volta: dopo aver tracciato una croce a terra, le ragazze vi sputavano sopra e la calpestavano, pronunciando orribili parole. Quindi, a quel punto, si narra che comparisse il cavallo del demonio, sul quale le fanciulle montavano per essere condotte un cima alla montagna, dove partecipavano a sontuosi banchetti, i cosiddetti sabba. In cambio del loro disprezzo nei confronti della croce cattolica, ottenevano bellezza e giovinezza. Oggi si racconta che le streghe morte sul rogo, si incontrino ancora sul passo del Tonale, in particolar modo nella notte del solstizio d’estate.

12/01/2008, Davide Longoni