UNO SCUDO CONTRO GLI ASTEROIDI

Al momento ne sono stati recensiti circa quattromila, ma potrebbero essercene molti di più: stiamo parlando dei meteoriti e degli asteroidi che potrebbero precipitare sulla Terra, come, pare, sia successo già al tempo dei dinosauri.
Il più pericoloso tra questi, chiamato semplicemente 29075, è largo un chilometro e potrebbe impattare con il nostro pianeta tra circa 800 anni.
Pensando al futuro, ma non solo (non si sa mai che qualcosa nel grande cosmo sfugga al controllo dello status quo o delle leggi dell’astrofisica), un gruppo di ricercatori dell’università di Glasgow, capitananti dall’italiano Massimiliano Vasile, sta studiando vari sistemi di difesa contro quelli che vengono definiti i Neo, Near Earth Objects, cioè gli oggetti cosmici pericolosi vicini alla Terra.
Nell’analisi del fenomeno effettuato dagli scienziati sono astati analizzati principalmente tre fattori: il cambiamento nell’orbita di collisione, la velocità di preavviso alla popolazione e il numero di veicoli spaziali da impegnare nell’operazione.
Dopo una serie di studi e di simulazioni, il sistema che si è rivelato più efficiente è uno scudo di specchi che concentri l’energia solare contro i minacciosi corpi celesti, riscaldandoli fino a duemila gradi. Tanto quanto basterebbe per vaporizzarli. Questi specchi dovrebbero funzionare per sei mesi e sarebbero necessari venti shuttle per portarli in orbita. Per deviare un asteroide di venti chilometri (tanto quanto quello che sembra provocò l’estinzione dei grandi rettili) servirebbe l’unione congiunta di una cintura formata da cinquemila specchi.
Questo, dicevamo, sarebbe in ultima analisi il sistema migliore per difendere la Terra dagli asteroidi. Ma molti altri metodi sono stati studiati e successivamente scartati: l’impatto cinetico, ovvero la collisione con un’astronave; la propulsione elettrica, ossia una sorta di motore attaccato all’asteroide con lo scopo di deviarne l’orbita per spingerlo in una direzione opposta; una testata nucleare, ma in questo caso i frammenti radioattivi potrebbero ricadere sul nostro pianeta.
Ultimo appunto sull’argomento,. Gli scienziati hanno anche calcolato quali sono eventualmente le zone della Terra dove è più probabile che cadano gli asteroidi di dimensioni ridotte: le aree più a rischio sono risultate essere gli Stati Uniti, la Cina, la Svezia, il Giappone e l’Italia.

29/12/2007, Davide Longoni