Per non addentrarci troppo in un argomento che altrimenti avrebbe troppe sfaccettature, limitiamoci al momento ad una veloce panoramica sul mondo dell’occulto e dello spiritismo.
In un mondo tecnologicamente avanzato e in cui il materialismo è alla base della nostra società, sembra quasi anacronistico parlare di spiritismo, che è antimaterialistico per eccellenza. Siamo nell’era della cibernetica e dell’elettronica, eppure la scienza ufficiale non è ancora riuscita a dare una risposta alle richieste dell’uomo di conoscere il proprio animo, il proprio “IO”.
E forse è proprio per questo che un sempre maggior numero di persone si avvicina allo spiritismo, desideroso di trovare in questa dottrina le risposte ai quesiti che da sempre si è posto.
Non vogliamo comunque, con queste riflessioni, indurvi ad avvicinarvi alle pratiche spiritiche: al contrario, è nostra intenzione mettere a fuoco tutti gli aspetti, positivi o negativi di questa dottrina, affinché liberamente possiate scegliere se praticarla o meno.
Lo spiritismo nasce con l’uomo e si basa sul principio dell’accettazione che esiste un Dio eterno ed immutabile, creatore dell’universo e di ogni cosa materiale e immateriale.
Gli spiritisti sostengono che nel momento in cui avviene la fusione fra uno spirito e un corpo si forma una struttura comunemente detta “uomo”.
Secondo Allen Kardec (foto in alto), uno dei maggiori studiosi di questa “scienza”, l’uomo è composto da tre parti fondamentali ben distinte fra loro:
a) il corpo, la sostanza materiale animata dal principio vitale stesso;
b) l’anima, la sostanza immateriale, cioè lo spirito incarnato nel corpo;
c) il perispirito, l’anello di legame che unisce anima e corpo.
In questa triade il ruolo più importante è quello costituito dal perispirito, che mantiene i contatti fra il mondo materiale e quello spiritico. E’ proprio grazie a questo che il mondo superiore si manifesta a quello inferiore e gli spiriti si fanno così visibili.
Nello spiritismo si parla di spiriti buoni, a stretto contatto con la divinità, e di spiriti malvagi, detti spiriti burloni o “barunti”, che interferiscono nella vita dell’uomo portandolo sulla strada del peccato (a destra la foto di un “presunto” spirito).
Gli spiriti possono anche evolversi e il modo per ottenere questa evoluzione è la reincarnazione. A differenza però della teoria indiana della “metempsicosi” nella quale uno spirito può reincarnarsi sia in corpi umani che animali a seconda dei meriti e dei demeriti ottenuti durante la vita precedente, secondo Kardec lo spirito segue invece una precisa strada evolutiva ascendente che ha sempre luogo nella specie umana.
I medium sono gli strumenti attraverso i quali gli spiriti comunicano con gli incarnati. Durante una seduta medianica (foto a sinistra) può intervenire qualsiasi spirito: quelli evoluti intervengono nelle riunioni serie, dove vengono dibattuti temi morali che possano aiutare nel cammino verso la conoscenza. La presenza di questi spiriti allontana gli spiriti più bassi, che sono sempre disposti a intervenire però dove il discorso dei componenti della seduta non sia serio.
Parlando di spiritismo allarghiamo il concetto anche a termini come veggenza, scrittura automatica, telecinesi, levitazione, telepatia, apparizioni di defunti, poltergeist, apparizioni di viventi in altri luoghi o bilocazioni, ecc.
I più importanti ricercatori dello spiritismo furono: il già citato Allen Kardec, di origine francese e fondatore dello spiritismo europeo, e John Larkin, statunitense, che iniziò i propri studi nello stesso periodo del collega del vecchio continente verso la metà dell’Ottocento. Kardec sperimentò a lungo e organizzò la sua metodologia di studio tramite sedute medianiche. Presentò la sua dottrina con “Il libro degli spiriti” e “Il libro dei medium”, opere la cui fortuna a livello di diffusione e di vendita non è ancora scemata in tutto il mondo. Se volete una chicca, sappiate che l’effige di Kardec, data la sua enorme popolarità, venne addirittura riprodotta su alcuni timbri postali del Brasile.
Abbiamo parlato all’inizio del gran numero di persone che ancora oggi si avvicina allo spiritismo. Il primo passo verso le pratiche spiritiche è senz’altro la cartomanzia o qualsiasi altro tipo di veggenza. Chi si affida a queste pratiche “magiche” è di solito una persona insoddisfatta e insicura che ha bisogno di qualcuno che le indichi come comportarsi. Quindi rivolgersi ai veggenti, consultare gli oroscopi, invocare le anime dei defunti sono spesso tranelli, inganni che non servono altro che a mettere in pace la nostra coscienza (e le notizie di cronaca degli ultimi anni sono piene di esempi di questo genere). Le risposte che veggenti e cartomanti danno a chi li interpella, sono invece, secondo alcuni recenti studi medianici, suggerite dal demonio. Qualcuno potrebbe anche sorridere a questa affermazione, qualcun altro potrebbe obiettare che esistono diversi tipi di magia, non solo quella nera, di evidente derivazione malvagia. Ebbene, alcune recenti dottrine dello spiritismo ritengono invece che qualsiasi tipo di magia, sia essa bianca o nera, è territorio di Satana in persona. Chi pratica lo spiritismo, in sostanza, in qualunque sua forma ed espressione, riceve la sua forza dal diavolo. Chi si rivolge ai veggenti o ai cartomanti per conoscere il futuro o per farsi fare dei riti propiziatori (che siano filtri d’amore, richieste di successo, preghiere per malati o altro), ottiene sicuramente ciò che ha chiesto e per un certo periodo la sua vita scorre tranquilla e con successo in tutti i campi. Poi, però, all’improvviso le cose cambiano e cominciano ad andare di nuovo per il verso sbagliato e quindi si torna dal veggente chiedendo un nuovo rito e creando così un circolo vizioso.
E non è tutto, perché le teorie sono varie e spesso contrastanti. Secondo alcuni studiosi non esiste nemmeno la distinzione fra spiriti buoni o cattivi, ma le manifestazioni che si verificano durante le sedute spiritiche, sarebbero in realtà disturbi attuati dai demoni che spesso per farsi credere parlano con la voce dei defunti. Il demone così si nasconderebbe dietro un paravento e per farlo addirittura a volte cita brani della Bibbia, pur di trarre in inganno e non farsi scoprire. E questo tipo di pratiche potrebbe anche condurre alla morte.
Quindi, forse, sarebbe meglio non giocare col fuoco!
Originariamente pubblicato sul numero 7 de LA ZONA MORTA, settembre 1991
Corretto e ampliato per il sito LA ZONA MORTA, gennaio 2008
28/02/2008, Davide Longoni