La terra di un lontano futuro (o di un lontano passato?) dopo un disastro atomico, extraterrestri e robot, lotte per la supremazia delle caste: questo e molto di più sono gli ingredienti di una delle saghe di science-fantasy più interessanti del panorama fumettistico internazionale, la storia di "Barbara", ideata dal duo argentino Barreiro-Zanotto.
Ricardo Barreiro, classe 1949, nasce a Buenos Aires nel quartiere Palermo. Da ragazzino pubblica articoli e racconti sulla rivista underground “Sancho”. Passato alla sceneggiatura, si farà notare con una serie in dodici episodi, disegnata da Solano Lopez, intitolata “Slot bar”. Il successo arriverà però con il serial “Asso di picche”, disegnato da Gimenez. Ma il suo innegabile capolavoro è di sicuro “Barbara”, seguito poi da un’altra serie a fumetti di enorme successo, “La città”, sempre per i disegni di Gimenez.
Juan Giovanni Zanotto, classe 1935, nasce a Cuceglio, in provincia di Torino. Lasciata l’Italia giovanissimo per trasferirsi in Argentina, approda al fumetto western, da sempre la sua passione, e poi passa a storie di guerra per la casa editrice inglese Fleetway. Nel 1960 con “Il santo della spada” riceve il premio della Fondazione Interamericana di Bibliotecologia Franklin quale migliore libro dell’anno. Ma la sua definitiva consacrazione tra i maestri del fumetto avviene con “Yor”, su testi di Ray Collins (dal quale verrà anche tratto un film di discreto successo), seguito da “Hor, figlio di Yor” e infine da “Barbara”. Ha poi pubblicato numerosissime copertine fantasy e di fantascienza per le riviste “Lanciostory” e “Skorpio”.
Una sola serie accomuna i due grandi fumettisti, “Barbara” appunto: un grande capolavoro, un affresco del mondo che verrà che si dipana per appassionanti pagine ricche di colpi di scena e senza mai cadute di tono.
Un impero nato milioni di anni fa, quello degli Adri, vista la continua crescita ed espansione delle sue genti, decide, avvalendosi della tecnologia, di stabilire il potere di morte e di vita sugli altri, pur di conquistare tutto ciò che, per legge, non gli appartiene. Ben presto gli Adri si rendono conto che, con la distruzione, la terra è diventata sterile, mentre i morti non possono certo fare da schiavi. Insomma, l’impero si trova di fronte ad una delle più grandi verità della politica: un conto è conquistare con la forza, un altro conto è governare!
Così questa casta di aristocratici decide di adottare nuove tecniche, più sottili e perverse, più lunghe, ma più sicure. Per mezzo di campi magnetici di interferenza, gli Adri altereranno l’asse di rotazione dei pianeti conquistati, rompendo così l’equilibrio gravitazionale, alterando la collocazione dei poli e causando terremoti, maremoti, inondazioni, mutamenti del clima e del territorio, lasciando gli abitanti in balia della fame e delle malattie. Dopo aver instaurato tra i sopravvissuti miti e tabù e facendo loro credere all’esistenza di Dei (in realtà bestie-robot), gli Adri, tramite sogni ipnotici, plageranno le menti di alcuni, trasformandoli in sacerdoti, che porteranno il popolo ad una totale perdita della civiltà e riportandolo all’età della pietra. Il piano di conquista prevede poi lo sbarco di truppe di occupazione che installeranno le prime basi, con lo scopo di tenere controllata la crescita delle riserve, facendo capire ai nativi di essere inferiori. Quindi, dopo aver diffuso un’epidemia, a questo punto gli Adri entreranno in gioco come apparenti guaritori, insegnando poi che la gratitudine è la più grande ricompensa che si possa dare, insieme all’onore di diventare schiavi. Realizzato tutto questo sul nostro pianeta, qualcosa non va però per il verso giusto. Una ragazza, Barbara 6, si ribella al volere della casta adria, raccogliendo intorno a sé molti ribelli, tra i quali il vecchio adrio rinnegato Frodo e un certo Ernesto Medina, che, nel corso della saga, diverrà il grande amore della protagonista, ma perirà durante un combattimento. Per distruggere la ragazza ribelle divenuta ormai un simbolo, gli Adri utilizzeranno qualunque mezzo in loro potere, ma Barbara, riuscendo sempre a sopravvivere, porterà la lotta finale addirittura nello spazio, dove incontrerà altri amici che si uniranno a lei: i Brunios, cyborg extrarrestri nemici dell’impero, le mercenarie Ara e Wenda e il loro servitore robot Rot, l’Angelo (un ex-guerriero tigrato) e Alan (un pilota mezzo cyborg e per metà umano). Insieme, questo manipolo di eroi, affronterà gli Adri, ma non sarà la nostra eroina a sconfiggere gli invasori, bensì… beh, non vorremo mica rovinarvi la sorpresa no? Per il finale sta a voi recuperare questo splendido capolavoro e gustarvelo pagina dopo pagina.
Solo tenete a mente le parole del narratore della storia: “In qualche punto della fine c’è un inizio. Nelle buie profondità cosmiche il tempo comincia a tessere nuovamente la sua tela. Non c’è più memoria del passato. E, sulla porta dell’Eden, sopra la morta eco di altre orme, i primi passi dell’umanità”.
Originariamente pubblicato sul numero 4 de LA ZONA MORTA, ottobre 1990
Corretto e ampliato per il sito LA ZONA MORTA, marzo 2007
30/03/2007, Davide Longoni