SCHEDA TECNICA
Titolo originale: The day the earth stood still
Anno: 1951
Regia: Robert Wise
Soggetto: da un romanzo di Harry Bates
Sceneggiatura: Edmund H. North
Direttore della fotografia: Leo Tover
Montaggio: William Reynolds
Musica: Bernard Herrmann
Effetti speciali: Fred Sersen
Produzione: Julian Blaustein
Origine: Usa
Durata: 1h e 32’
CAST
Michael Rennie, Patricia Neal, Hugh Marlowe, San Jaffe, Billy Gray, Frances Bavier, Lock Martin
TRAMA
Un disco volante atterra a Washington e tutta la popolazione si accalca intorno ai militari, che hanno circondato il velivolo, per assistere all’avvenimento. Dall’astronave esce un extraterrestre di nome Klaatu con un piccolo dono, ma uno dei soldati, spaventato, spara e ferisce l’alieno. Dal disco fuoriesce in suo soccorso il robot Gort che, con un raggio laser, fa sparire tutte le armi presenti. Klaatu viene portato all’ospedale, ma, eludendo la sorveglianza, riesce a fuggire e, fingendosi un comune cittadino di nome Carpenter, si rifugia nella casa di Helen, una giovane vedova che affitta camere per guadagnarsi da vivere. L’extraterrestre conosce così Bobby, il figlio della donna, e l’anziano professor Barnhardt. A questi l’alieno confida che, se le grandi potenze della Terra non inizieranno a vivere in pace ponendo fine una volta per tutte alla parola “guerra”, la Confederazione Galattica, che sta sorvegliando lo sviluppo del nostro pianeta, distruggerà la Terra. Alla presenza dei più importanti uomini politici e scienziati del pianeta, Klaatu riesce a tenere una conferenza, grazie alle conoscenze di Barnhardt, in cui dà anche una dimostrazione dei suoi poteri interrompendo per un breve periodo l’energia elettrica in tutti i continenti. Ma il fidanzato di Helen, insospettito dal suo ospite, denuncia l’extraterrestre alla polizia: durante la fuga l’alieno rimane ucciso e Gort, dopo aver scoperto la morte del suo padrone, entra in modalità “distruzione”, ma Helen, avvisata da Klaatu, riesce a pronunciare appena in tempo la storica frase: “Klaatu barada nikto” e a fermare il robot. Dopo aver recuperato il corpo del compagno, Gort riesce anche a ridargli la vita e Klaatu se ne va con il disco volante, dopo aver rivolto a Helen il suo “ultimatum alla Terra”.
NOTE
Il regista Robert Wise si è dedicato spesso nella sua lunga carriera a pellicole di genere fantastico: ricordiamo “Il giardino delle streghe” (seguito de “Il bacio della pantera” di Tourneur), “La iena”, “Gli invasati”, “Andromeda”, “Audrey Rose” e il primo film dedicato alla saga di “Star Trek”.
Il film è tratto da un romanzo del 1940 di Harry Bates, intitolato “Addio al padrone” e, rispetto alla versione cartacea, presenta alcune differenze: nel libro Klaatu viene ucciso subito appena scende dal disco volante, in quanto il vero padrone,colui che lascia l’ultimatum, è Gort il robot, appartenente a una razza robotica che ha dato ad alcuni esseri alieni il potere di diffondere la pace nell’universo. Quindi nel romanzo non appaiono né Helen né il professore né tanto meno la storica frase per fermare Gort. Frase che poi, tra l’altro, è stata ripresa in moltissimi altri film come citazione, tra cui: “L’armata delle tenebre”, “Tron”, i serial “X-Files” e “Farscape” e perfino ne “I Simpson”.
Nel 1995 la pellicola è stata scelta per essere preservata nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, mentre a fine 2008 Keanu Reeves (la saga di “Matrix”, “Dracula di Bram Stoker”, “Johnny Mnemonic”, “The gift”, “Constantine”, “A scanner darkly – Un oscuro scrutare”, “La casa sul lago del tempo”… giusto per citare qualche titolo) interpreterà il ruolo di Klaatu nel remake del film di Scott Derrickson (“The exorcism of Emily Rose”).
07/12/2008, Davide Longoni