E’ uscito da pochi giorni, inserito nella collana fantasy “Elfheim” di Asengard Edizioni, il libro “Prodigium – I figli degli elementi” di Francesco Falconi (409 pagine – € 16,50), un volume che non potete certo lasciarvi sfuggire.
Vediamo in sintesi la trama.
Quattro ragazzi si aggirano tra i vicoli di Synapsis, antica metropoli dai mille misteri. Sono ragazzi dall’indole differente ma accomunati da due caratteristiche: la solitudine e la coscienza di sentirsi speciali e diversi dai loro coetanei. Alyssa sa muoversi a velocità straordinaria ed è capace di lanciare lingue di fuoco. Dafne riesce a spostare gli oggetti con la forza del pensiero. Ryan sa mutare in animale il proprio corpo. Kaleb infine conosce alla perfezione la magia. Per loro è giunto il momento di seguire il proprio destino e, assieme ad altri sessanta ragazzi, saranno chiamati a conoscere gli enigmi della lontana isola di Eterium, dove, all’interno della gigantesca Pagoda di Theorica, impareranno a conoscere loro stessi e i propri poteri sotto la guida della Conclave. Ma complotti e misteri si agitano nel cuore della Pagoda, nell’attesa che la Profezia della Laude Elementale si avveri. La Conclave si pone così una missione: fermare il male che dilaga per rispettare il patto con le Entità della Laude Elementale, mentre la Congrega dei Sommersi trama nelle tenebre dell’Acropoli delle Ombre, pronta a far risorgere gli Dèi sepolti, i Pilastri di Silicio. Synapsis sta per essere sconvolta dalla genesi di nuove creature. Le porte di una nuova era di terrore stanno per spalancarsi. Un’unica salvezza: i quattro ragazzi, i Prodigium.
Francesco Falconi è nato a Grosseto nel 1976 e vive a Roma, dove lavora come ingegnere delle telecomunicazioni. È appassionato di letteratura fantasy e si dedica alla scrittura fin da quando era giovane; nel 2006 ha esordito con la saga fantasy “Estasia”, edita da Armando Curcio Editore, un successo editoriale che ha venduto migliaia di copie, di cui sono stati pubblicati due volumi. “Prodigium – I figli degli elementi” è il primo volume della sua nuova saga fantasy.
Vediamo cosa ci racconta in proposito Francesco.
COME È NATA LA TUA NUOVA SAGA INTITOLATA “PRODIGIUM”? E CHE DIFFERENZE RISCONTRI RISPETTO AL TUO ESORDIO, “ESTASIA”?
L’idea di “Prodigium” è maturata durante la stesura del secondo volume di “Estasia”, per poi concretizzarsi qualche mese più tardi. Sentivo la necessità di avventurarmi in una storia diversa dalla mia prima opera letteraria, creando un’ambientazione nuova e personaggi più complessi. Ho fatto tesoro delle esperienze passate e ho cercato di migliorarmi sia nello stile che nella trama. “Prodigium” si discosta dal precedente volume innanzitutto perché è rivolto a un pubblico più maturo, quello che viene definito “young adults”, ma anche per le atmosfere più complesse, con accenni urban e atmosfere dark.
SLICHA E ALYSSA. DANNY E RYAN. “ESTASIA” SI CONFRONTA INEVITABILMENTE CON “PRODIGIUM”. RAGAZZE INDOMITE E GIOVANI TORMENTATI CHE SI SCONTRANO ORA SU CARTA. QUANTO SI SOMIGLIANO E QUANTO DIVERGONO QUESTI PERSONAGGI FRA LORO?
“Prodigium” ed “Estasia” sono libri totalmente diversi, per cui è difficile fare un confronto tra i loro personaggi. “Estasia” rappresenta il viaggio di un adolescente verso l’età adulta, nel tentativo di discernere l’importante dal futile e di riconoscere i valori a cui far riferimento. “Prodigium” affronta una tematica simile, ma da una visuale diametralmente opposta: i quattro protagonisti vivono un dramma interiore dovuto a una problematica situazione familiare e a una complessa integrazione sociale nella metropoli di Synapsis, dovuta alla difficoltà di ammettere la loro diversità e all’incapacità di reagire alla solitudine. Quando si incontreranno, non sarà affatto facile trovare un giusto equilibrio, i loro caratteri e il background dal quale provengono li metteranno a dura prova spingendoli tuttavia a scoprire nuovi aspetti della loro personalità.
QUATTRO RAGAZZI, QUATTRO CARATTERI TOTALMENTE DIFFERENTI. COME COSTRUISCI DI SOLITO “LA PSICOLOGIA” DI UN TUO PERSONAGGIO? E CHE DIFFICOLTÀ COMPORTA GESTIRE CONTEMPORANEAMENTE QUATTRO PROTAGONISTI?
Costruisco uno schema dei personaggi, dai tratti fisici ai punti salienti del loro
carattere. D’altronde sono cosciente che questo plot iniziale è solo una base d’appoggio, perché accade sempre che, durante la scrittura, i miei protagonisti iniziano “a vivere di vita propria”, agendo in modo del tutto inaspettato. Non è facile spiegare questa sensazione, è come se fossero loro stessi a vivere la scena mentre io mi limito a osservare e a descrivere ciò che accade. La vera difficoltà di “Prodigium” è stata quella di dover gestire quattro personaggi dando loro spazio in egual misura. Un po’ perché mi sono sentito più vicino ad alcuni protagonisti e mi sono imposto di non cedere a favoritismi, in altre occasioni perché era proprio la storia a incentrarsi su alcuni di loro. Spero di esserci riuscito, ai lettori l’ultima parola.
IL PRIMO CAPITOLO DI “PRODIGIUM” (I FIGLI DEGLI ELEMENTI) È UNA STORIA CON UNA SUA CHIUSURA, MA SICURAMENTE CI SONO MOLTE PORTE APERTE PER UN SEGUITO. COSA CI PUOI ANTICIPARE SUL SEGUITO? SAREMO ANCORA NELLA PAGODA O HAI SCELTO UN’AMBIENTAZIONE DIVERSA? CONOSCEREMO PIÙ DETTAGLI SU ALCUNI DEI PERSONAGGI PIÙ “ENIGMATICI” QUALI I TUTORI O LA COPPIA RAVNAKOR/NAEEL?
Esisterà un secondo volume di “Prodigium”, in cui si chiuderanno tutti i punti lasciati aperti ne “I Figli degli Elementi”. Il plot è ancora in fase embrionale, perché al momento necessito di qualche mese di distacco emotivo per lasciar maturare nuove idee. Non posso per adesso dare molte anticipazioni ma, per chi mi conosce, sa bene che non è nelle mie corde utilizzare la stessa ambientazione, anche se ci saranno degli ovvi richiami. Ho sempre trovato stimolante muovere i personaggi in un luogo inedito, perché li pone davanti a situazione estreme in cui inevitabilmente esce fuori la loro grinta. E poi, abbiamo un’immensa metropoli da scoprire e un’Acropoli delle Ombre dove ci attendono con ansia personaggi inquietanti…
Intanto, godiamoci questo primo volume: buona lettura!
10/11/2008, Davide Longoni